Molfetta

Campanili, torrioni e preziosi reperti neolitici sono il tesoro di Molfetta, deliziosa cittadina adagiata sul mare.

A nord di Bari, da cui dista poco più di 20 km, Molfetta è uno dei più importanti centri ittici della regione.
 
A dominare il centro storico, famoso per i suoi vicoli dall’andamento “a spina di pesce”, è il romanico Duomo di San Corrado, gioiello della città vecchia e dotato di due torri, a cui si aggiungono il Torrione Passari, parte dell’antica cinta muraria, la Chiesa di Sant’Andrea e il Museo Diocesano.

Fuori le mura del borgo antico sorge la Cattedrale dell’Assunta, che custodisce le spoglie di San Corrado, il patrono cittadino.

Una passeggiata a Molfetta include anche la ricca raccolta di arte contemporanea nel Palazzo Comunale, con numerose opere di artisti celebri come Renato Guttuso, e una visita alla Basilica Santuario della Madonna dei Martiri, appena fuori città.

Echi di una storia millenaria sopravvivono nel celebre “Pulo” di Molfetta, l’impressionante depressione carsica dal diametro di 170 m e profonda 30, che conserva i resti di un insediamento neolitico. Da questa zona provengono i frammenti di vasi chiamati “Molfetta”, rinvenuti in tutto il Mediterraneo.

Il Pulo di Molfetta

 

Straordinario habitat rupestre, la dolina del Pulo si apre a circa 2 chilometri da Molfetta, dando vita a un’ampia voragine carsica scavata nella roccia calcarea, in seguito al crollo della volta di numerose cavità sotterranee.
 
Il sito è frequentato fin dal Neolitico, come testimoniano gli abbondanti reperti archeologici e le grotte preistoriche a sviluppo orizzontale, i cui ingressi si aprono lungo le pareti della dolina, come la grotta 1, l’unica visitabile, le grotte Ferdinando e Carolina e la grotta del pilastro.
 
Nel Cinquecento, i Cappuccini hanno costruito sul ciglio occidentale un piccolo monastero che, dominando dall’alto il territorio, costituisce non solo luogo di meditazione, ma anche un osservatorio privilegiato dei singolari fenomeni naturalistici del Pulo.
 
Nella seconda metà del Settecento, il Pulo, con le sue grotte ricche di nitrati, componente naturale della polvere da sparo, diventa il centro dell’interesse scientifico ed economico del Regno di Napoli e dei Borbone, artefici della costruzione della preziosa nitriera, esempio unico di archeologia industriale.

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Author: Trip And Food

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