La Cattedrale di Bitonto 2024

La Cattedrale di Bitonto, dedicata a San Valentino, occupa il cuore del centro storico. 

La sua costruzione risale alla fine del XII secolo secondo il modello della Basilica di San Nicola di Bari, nelle forme mature del romanico pugliese.

 

Ha una facciata tripartita verticalmente da lesene, con tre portali. Il portale centrale è racchiuso tra due colonne sostenute da leoni e sormontate da ippogrifi che sostengono l’archivolto, con lunetta e architrave decorati;

Nel centro storico di Bitonto, si innalza la meravigliosa cattedrale dedicata a San Valentino. 

Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad un mirabile esempio di architettura romanico – pugliese, in quanto la cattedrale venne edificata a partire dal XII secolo

La facciata, a salienti e tripartita, è scandita da tre portali di accesso. Il portale maggiore è sfarzosamente decorato: leoni stilofori sui quali si elevano degli ippogrifi sostengono l’archivolto, che è completamente decorato con elementi vegetali e animali. Al culmine dell’arco, vi è la statua di un pellicano; scelto fin dall’antichità come simbolo dell’eucaristia in quanto è disposto a squarciarsi il petto a costo di nutrire i propri figli con il suo sangue.

Infine, sia la lunetta che l’architrave al di sopra del portale principale, sono scolpiti a bassorilievo con scene della vita di Gesù e l’Anastasis – ossia la resurrezione e la discesa negli Inferi, realizzate da maestranze locali.

 

La cattedrale di Bitonto conserva al suo interno un vero e proprio gioiello.

Si tratta dell’imponente ambone marmoreo addossato al pilastro destro dell’arco trionfale.

Un’incisione posta sotto il lettorino svela l’autore e la data di esecuzione: fu realizzato nel 1229 dal Maestro Nicolaus.

 

Cattedrale di Bitonto. Gli scavi della Basilica Paleocristiana visti dall’alto

La fase più antica della basilica paleocristiana si colloca nei secoli V e VI, quando la Puglia, crocevia di popoli e di culture, è interessata da un precoce processo di cristianizzazione. L’edificio di culto emerso dagli scavi è caratterizzato dal tipico impianto a tre navate, probabilmente con un’unica abside, demolita in seguito alla costruzione della cripta romanica, e dalla presenza di una ricca pavimentazione a mosaico policromo.

Più in alto vi sono due bifore ed un ampio rosone, fiancheggiato da animali su colonnine, in cui emerge la tecnica sopraffina delle maestranze locali e l’intreccio tra elementi decorativi di origine occidentale e orientale.

Il fianco meridionale, che si affaccia sulla piazza è arricchito da sei profonde arcate sormontate da un elegante loggiato a esafore su colonnine e capitelli riccamente scolpiti.

 

La vita della basilica paleocristiana perdura, senza soluzione di continuità, attraverso tutto il periodo altomedievale (V- XI secolo), per giungere alla costruzione della Cattedrale romanica superiore. Il lungo periodo di frequentazione della basilica paleocristiana giustificano la presenza di numerosi restauri, tra cui sono evidenti gli interventi sul piano pavimentale, risarcito con una nuova tecnica, probabilmente tra il IX e l’XI secolo, attraverso l’impiego di grandi tasselli calcarei disposte in trame lineari geometriche.

Di eccezionale valore il ritrovamento del tappeto pavimentale raffigurante un gigantesco grifo, collocato all’interno di un poderoso corpo di fabbrica a pianta quadrata, a ridosso della basilica, da interpretare forse come torre. Il mosaico, in ottimo stato di conservazione, rivela notevolissima qualità tecnica e stilistica ed è databile entro l’XI secolo. Il mosaico raffigura il mitico mostro dalla doppia natura, testa e ali di uccello e corpo di felino, simbolo, nell’arte cristiana, della doppia natura di Cristo, divina ed umana.

Cattedrale di Bitonto. Mosaico del grifo (XI sec.)

Sulle pareti della basilica paleocristiana sono state rinvenute tracce di affreschi eseguiti in epoche differenti, tra il IX e il XII secolo. Il sottosuolo della Cattedrale romanica è stato interessato per un lungo periodo di tempo (dal XIII alla prima metà del XIX secolo), da una intensa attività sepolcrale e numerose sono le tipologie di sepoltura rinvenute.

La presenza della basilica paleocristiana ha occultato, ma non cancellato del tutto, le tracce del passato più lontano, affioranti per esempio in corrispondenza delle lacune esistenti nel mosaico pavimentale.

Molto numerosi inoltre i resti ceramici, risalenti sia ad epoca protostorica (X secolo a. c.), che soprattutto all’insediamento peuceta (V – IV secolo a. c.) e ad epoca romana (fino al I secolo d. c.).

E’ emersa quindi un’eccezionale stratificazione di segni che coprono quasi tremila anni di storia della città di Bitonto, da poco tempo resi accessibili grazie ad un interessantissimo percorso di visita.

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Author: Trip And Food

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